“Soft Mobility Hack”  – FuturAvellino

L'immagine può contenere: 8 persone, tra cui Lucia Naglieri, Maria Messere e Patric Di Bitonto, persone che sorridono, persone in piedi

“Soft Mobility Hack”  – FuturAvellino

Cosimo Altamura e Patric Di Bitonto dell’ITET “G. Salvemini” di Molfetta sul podio del primo Hackathon nazionale sulla mobilità dolce. Conquistano Matera 2019 e il percorso “La via della seta” in vista dell’expo di Dubai 2020.

Si è svolto ad Avellino,  il 3-4 e 5 ottobre il primo hackathon nazionale dedicato alla Soft Mobility che ha visto coinvolte 10 scuole, su 140 candidate. In una maratona di 48 ore,  66 studenti delle classi quarte delle scuole secondarie di secondo grado, si sono sfidati nella soluzione di problemi di interesse nazionale a suon di innovazione, nuove tecnologie e creatività.

Unica scuola a rappresentare la regione Puglia, l’Itet “G. Salvemini” di Molfetta, ha schierato in campo Cosimo Altamura (4^ A CAT), Arianna Farinola (4^ A CAT), Patric Di Bitonto (4^ A CAT) Ivana Losito (4^ B SIA), Mariele Pedone (4^ B TUR) e Gaetano Pugliese (4^ A CAT).

Lungi dall’essere un mero esercizio di conoscenze, l’evento, organizzato dal Miur nell’ambito del PNSD, è stato  la punta di diamante di FuturaItalia, un viaggio attraverso la penisola per connettere e promuovere innovazione, cultura digitale e formazione esperienziale.

Prima dell’avvio dell’hackathon, agli studenti, divisi in 8 team, sono stati forniti due dati. Il primo  relativo al 60% del territorio italiano  costituito da aree interne, le cosiddette “Terre di mezzo” che vivono marginalità economiche e strutturali. Di qui la scelta di Avellino, terra di mezzo tra l’area metropolitana di Napoli e la zona montana. Il secondo dato riguardava i 1500 Km di ferrovie dismesse che attraversano l’Italia e che rappresentano un patrimonio enorme inutilizzato.

Quindi ai gruppi di lavoro è stato chiesto di immaginare, proporre e costruire, in soli due giorni, un modello di mobilità innovativa capace di generare e riattivare, nelle aree marginali, connessioni ormai perse, come tratte ferroviarie, tracciati stradali, ciclovie, ippovie, sentieri, tutto in una logica di interscambio tra mobilità lenta e veloce, in modo da attrarre nuove forme di turismo. Il modello richiesto doveva: essere accessibile e inclusivo, sviluppare l’imprenditorialità del luogo, essere sostenibile dal punto di vista economico e ambientale, prevedere l’uso delle nuove tecnologie, interagire con le strutture e le persone del luogo.

Agli studenti, inoltre, è stato fornito un esempio concreto di come sia possibile rivitalizzare percorsi caduti nell’oblio. Il 4 ottobre, infatti, tutti i team, accompagnati da architetti e ingegneri della Fondazione Ferrovie dello Stato e dai volontari dell’associazione “InLocoMotivi”, sono saliti sulla linea ferroviaria Avellino-Rocchetta di Sant’Antonio, straordinario modello di riqualificazione turistica di una linea un tempo fondamentale per il tratto Irpinico. A bordo di carrozze degli anni cinquanta, le giovani menti hanno dato spazio alla loro creatività, progettando i loro modellli di soft mobility.

I lavori sono stati consegnati nella tarda mattinata del 5 ottobre e sono stati valutati da una commissione di esperti formata dall’ing.Claudio Cavelli, dirigente della Fondazione FS, Massimilano Vavassori, direttore del Centro Studi Touring Club italiano, la prof.ssa Anna Giorgi, docente di Botanica ambientale e applicata  di Unimont della Statale di Milano, Valentina Cormiglio, architetto dell’associazione AMODO (Alleanza Mobilità Dolce) e Giacomo Riccobono, dell’associazione “Va’sentiero” che nel 2019 attraverserà il sentiero Italia, lungo oltre 6.000 chilometri.

Dei due gruppi finalisti, selezionati dalla giuria,  “Mapò” e “La carrozza 2.0”, facevano parte rispettivamente Cosimo Altamura e Arianna Farinola, studenti dell’Itet “G. Salvemini” che hanno fornito contributi essenziali nella ideazione del progetto, come affermato dalla Fondazione Ferrovie dello Stato. I team finalisti hanno presentato i propri lavori al Teatro Gesualdo di Avellino davanti al Sottosegretario al MIUR Salvatore Giuliano, al Direttore Generale Simona Montesarchio,  al Direttore Generale dell’USR Campania Luisa Franzese, e a una platea gremita di studenti, provenienti da ogni parte di Italia. Dopo una votazione, che ha coinvolto tutti gli spettatori, il gruppo vincitore è risultato “Mapò” che parteciperà a Matera 2019 presentando il progetto .

Inoltre, il comitato organizzativo ha selezionato gli studenti che “hanno fatto la differenza all’interno dei diversi gruppi” – come ha dichiarato il responsabile  di FuturaItalia, Lorenzo Micheli. Tra i 9 studenti premiati anche Patric Di Bitonto, che salirà sul treno internazionale di FuturaItalia per percorrere  “La via della seta”, un viaggio lungo la transiberiana tra mobilità dolce e veloce,  sulle orme di Marco Polo verso l’expo Dubai 2020.

“E’ stata un’esperienza straordinaria, entusiasmante e fortemente educativa – hanno dichiarato gli studenti dell’Itet “G. Salvemini” – “al di là della vittoria, l’hackathon ci ha permesso di confrontarci con ragazzi della nostra età, mettendoci di fronte a difficoltà incredibili che abbiamo superato lavorando insieme e arricchendoci nelle differenze! Esperienza assolutamente da diffondere e da ripetere, anche nella nostra scuola, per affrontare e risolvere insieme i problemi che possono insorgere”.

Prof.ssa Lucia Naglieri

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