Raccogliere storie per accogliere il futuro

Il primo giorno di scuola, per le classi prime dell’ ITET – G. Salvemini  di Molfetta, è un tempo di Accoglienza “dedicata”. 

I protagonisti assoluti dell’intero stabile scolastico sono loro. Sperimentano gli spazi condivisi con coloro che hanno nel cuore le loro stesse paure e le stesse speranze.

La passerella delle presentazioni dei docenti  e delle specifiche proposte educative alimentano la curiosità di radicarsi nel modo migliore in una realtà che li custodirà per cinque anni. A pensarci bene…una vita!

Quest’anno gli alunni ” in entrata” hanno vissuto gemellaggi tra le prime classi dei diversi indirizzi scolastici. 

Il setting predisposto per la settimana di accoglienza sono stati ambienti scolastici ampi, una specie di agorà, dove il “vuoto” (incognite, novità, domande, sogni, storie, racconti) , vengono ad “abitare” il “centro“.

E per magia tutto si riempie, tutti convergono verso il centro, ciascuno sperimenta un baricentro personale, ma anche collettivo. Così viene a mancare lo spazio, si sviluppa un’attrazione – partecipazione, la vicinanza produce scambio, relazioni, conoscenza dei volti.

Tutto questo lavoro ha una ricaduta su “domani “. L’abitudine nella frequenza degli spazi e nella frequentazione di storie.  La sicurezza di radicarsi, nel tempo, passando dai volti ai nomi, dai nomi alle identità. Un quinquennio che “vola” via come un vento piacevole, solido, indimenticabile ! Nessuna fatica da parte dei docenti a mettersi in gioco, a ringraziare le nuove generazioni per il dono dell’eterna giovinezza.

Anche l’Europa entra nelle classi disseminando approcci e attività legate al progetto ERASMUS K A1 mobilità dello staff, incentrato sulle “Human Skills”.

Buone pratiche per rimanere umani sperimentando fiducia, solidarietà, cultura del diverso, condivisione e crescita in contesti sociali dis-omogenei.

Vivere i concetti di leadership e innovazione, affrontare la cultura dell’imprenditorialità, come cultura del “rischio”, stimolo per la creatività e la responsabilità sociale di tutti i progetti pedagogico-didattici che si vogliano tradurre nella realtà scolastica.

Autoformazione e formazione alla 

cittadinanzattiva, parole chiave per aprire lo scrigno dei sogni degli studenti messi di fronte alla sfida di essere loro stessi il futuro.

La cittadinanza europea é ormai realtà, ha scritto tante belle pagine di storia, di pedagogia e di didattica. Il respiro educativo così si fa più lungo, più profetico, più lungimirante.

La prova di tutto questo clima fertile è stato sperimentato il secondo giorno di scuola con l’ingresso in classe del triennio: abbracci, lacrime, promesse , ripartenze… con un grazie reciproco di sottofondo.

prof.sse Maria Turtur  e Lucrezia Lazzaro

Skip to content